CARO DOTTOR TOPPAN
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non ci siamo dimenticati di pensare a lei nel suo primo anno di assenza.
L’abbiamo invece ricordata spesso, ogni qualvolta abbiamo parlato del nostro grande progetto di realizzare nella nostra sede operativa che stiamo cercando con insistenza e per la quale vorremmo contare tanto sulla generosità di qualche anima sensibile, una stanza dedicata a suo nome dove esporre adeguatamente tutto il materiale che riguarda la cultura Tuareg, compresi i materiali che lei ci ha donato e che conserviamo con gratitudine.
Il poterli esporre segnerebbe per noi un passo molto importante, per coadiuvare la presenza dell’unica Comunità Tuareg in Italia. Sarebbe anche dare la possibilità a tutti,scolaresche in testa, di conoscere storie di poeti e di guerrieri, di sentirsi raccontare le meravigliose storie che i nostri amici del deserto sanno fare. Storie di una cultura antichissima e straordinaria, come lei ha avuto modo di constatare nel tempo passato in Africa con loro. Potremmo bere assieme il loro the forte di menta, quei tre bicchieri che fanno parte della loro tradizione, “il primo aspro come la vita, il secondo dolce come l’amore e il terzo soave come la morte”.
Il giorno 23 giugno la ricorderemo unendoci idealmente tutti mano nella mano nella speranza che questo nostro mondo così difficile da trattare allenti le corde della sua violenza e respiri, almeno per un momento, una fratellanza per la quale lei, come noi, ha operato per tutta la sua vita.
PRESIDENTE E CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE “VIA MONTEREALE”