REINER MARIA RILKE NOSTRO PADRINO

La nascita di CICORIA è una scommessa.Una scommessa che prende il via in sordina, ma è sorretta da grande slancio, per far circolare notizie su talune novità di non facile reperimento, o perchè si trovano esclusivamente in Internet (e non tutti hanno familiarità con questo strumento di conoscenza) o per mancanza di coordinamento informativo.

La materia ci sta molto a cuore e riguarda il generale benessere fisico, psichico e sociale (secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità) ma più in particolare riguarda la diffusione di tutte le notizie che riusciremo a reperire sui metodi d’avanguardia che favoriscono il recupero dall’handicap.
Una specie di passaparola veloce, amichevole e solidale per mettere a disposizione le esperienze ed essere per questo utili a chi certe esperienze si accinge a farle.
CICORIA vuole essere un’ideale “cartolina di saluti” spedita in modo diretto ed indiretto a chi sia in maniera personale che istituzionale vive l’handicap non come limite personale ma come ricchezza della diversità e sua relativa cultura.
È questo lo spirito con il quale opera l’associazione “via Montereale” che da questo numero ha uno strumento in più per proseguire sulla strada della sensibilizzazione.
La scelta del nome CICORIA è spiegata dal sottotitolo ed ha un riferimento storico-letterario da parte di Reiner Maria Rilke. Sotto questo auspicio e considerando il grande poeta praghese nostro padrino in questa impresa, prende il via il numero Zero di CICORIA, destinato ad uscire per il momento quattro volte l’anno in una veste stringata.
Contiamo, naturalmente, di raccogliere strada facendo molti amici per consigli, suggerimenti e, perchè no, anche per un sostegno al nostro sforzo.
E per questo diciamo subito grazie anticipatamente.
Ludovica Cantarutti

I POTERI DELLA CICORIA

Paracelso narra che ogni cento anni la cicoria si trasforma in un essere vivente. Sorprende la considerazione del grande medico del primo Cinquecento sulle potenti facoltà di trasformazione di questo semplice e bellissimo fiore azzurro a forma di stella, che nasce spontaneo nei campi di grano, sui prati e perfino ai bordi della strada.

Nel 1886 nacque in Inghilterra Edward Bach, conosciuto ancora oggi per il suo metodo di guarire con i Fiori di Bach. Anche questo medico, come Paracelso, considerò la cicoria un fiore eccezionale, capace di guarire le persone dall’apprensione eccessiva verso gli altri.
Coloro che vivono a stretto contatto con l’handicap, che assistono in vari modi un «diverso», sono spesso troppo apprensivi verso la persona da custodire, soprattutto quando ne condividono totalmente la vita. Edward Bach considera il fiore della cicoria – immerso al momento della sua massima fioritura in un recipiente di cristallo pieno d’acqua di sorgente ed esposto così per 3-4 ore ai potenti raggi solari – il rimedio più naturale ed efficace per liberarsi dall’apprensione eccessiva verso gli altri.
A tali persone, spesso troppo concentrate sulla diversità di coloro ai quali dedicano il loro tempo, si rivolge anche questo nuovo giornale dell’Associazione “via Montereale” per la cultura delle diversità. Curandosi con la cicoria diverranno libere interiormente. Solo allora potranno accudire in modo adeguato coloro che non sanno aiutarsi da soli. Edward Bach sosteneva che qualsiasi malato è guaribile, anche colui che la scienza considera irrecuperabile. Oggi abbiamo particolarmente bisogno di porre fiducia in questo pioniere della medicina alternativa a portata di mano.
Chissà come il piccolo fiore azzurro della cicoria è riuscito ad introdursi nello spirito e nel pensiero di coloro che hanno ideato e realizzato questo giornale? Che sia collegato a ciò che narra paracelso?
Renate Lewinsky