Nota biografica dell’autore
GIACOMO DE NUCCIO
Presentazione del Volume
Prendere la cometa per la coda. La coda è la poesia di apertura di questo decimo Quaderno di “via Montereale” e che rappresenta in un certo senso la “staffetta” o il passaggio dal precedente libro di Giacomo De Nuccio, una raccolta di versi intitolata “Ali di parole” (Oedipus edizioni) dove il giovanissimo autore (Giacomo ha dodici anni) ci fa scoprire la su vena poetica. Il passo successivo è di altro genere e riguarda invece la prosa, il colloquio, come è tradizione ormai dei Quaderni per quanto attiene alla produzione dei ragazzi che non parlano (anche per Giacomo è così) e sono riusciti a comunicare con il metodo della Comunicazione Facilitata (CF). Ma se la coda della cometa propone un “inno alla Nutella” il resto del discorso ci fa conoscere il corpo centrale di questa straordinaria cometa che è Giacomo De Nuccio. Anora una volta, come per gli altri giovanissimi autori che abbiamo presentato in questa Collana (realizzata con lo spirito di servizio verso la comunità) restiamo stupiti della profondità, dalla saggezza, dalla trasparenza, dalle capacità intrinseche ( e questi sono solo alcuni degli aggettivi che accomunano spesso i ragazzi autistici quando riescono ad esprimere il loro intelletto) di Giacomo. La sua capacità, anzi, generalizzando, diremo le loro capacità, (è diffusa ormai la conoscenza delle loro abiità) sono sempre e comunque una sorpresa. Lo scoprire cioè le grandi possibilità di chi non potendo parlare usa, riuscendoci, metodi d’avanguardia, come la CF appunto, per dirci della loro intelligenza strepitosa. È così anche per Giacomo, e l’Associazione “via Montereale”, che persegue questa strada con sempre maggiore convinzione, è lieta di essere ancora una volta strumento di sensibilizzazione. A Giacomo che ci ha concesso i suoi scritti, la sua anima e la sua sensibilità, con i suoi dodici anni conquistati uno alla volta con tanta fatica diciamo grazie, perchè ci ha ancora una volta fatto comprendere chi fra noi è il vero maestro.
Ludovica Cantarutti
Pagina 10
INNO ALLA NUTELLA
Mangiarti?
Assaporarti piuttosto
a piccole dosi,
farti durare a lungo.
Violarti?
Accarezzarti invece
evitare il freddo acciaio
e, tornando piccino,
suggere
dall’indice di te avvolto
del piacere l’essenza
Alla ensa della vita
mi introduci,
tentato sono
di consumarne
in un battito d’ali i frutti.
Mi fermo…
c’è tempo, lasciamo
alla saggezza della sensibilità
del barattolo il fondo.
(16 febbraio 2002)